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Italia 1982
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Zoff
#1
Human Lineman
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Skills
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Freddo, essenziale, carismatico: tre aggettivi che si adattano perfettamente a Dino Zoff, sia come calciatore che come uomo; friulano DOC, in campo e fuori il silenzoso Dino non ha mai tradito le proprie origini, e proprio grazie alle sue caratteristiche umane si è guadagnato a furor di popolo il titolo di miglior estremo difensore italiano di sempre, e probabilmente uno dei più grandi portieri che ci siano mai stati, a qualsiasi latitudine e di qualsiasi epoca. Amatissimo dalle folle, la sicurezza glaciale con cui difendeva la porta della squadra in cui militava allargava a tutto il reparto difensivo, e a tutta la squadra, una assoluta tranquillità: proprio questa sua caratteristica freddezza lo ha reso il grandissimo giocatore che è stato, insieme ad un' immensa esperienza derivatagli da una carriera davvero lunga, il cui capolinea è arrivato alle soglie dei quarant' anni dopo aver ottenuto tutto quello che un calciatore può aspirare a conquistare: il trionfo di Spagna '82, insieme alle firme di tutto il gruppo degli azzurri, porta in calce anche la sua manona, fondamentale in più di un' occasione per raggiungere quella storica vittoria. Chi pensa che un portiere, per essere davvero bravo, debba essere anche un po' matto, non ha mai visto all' opera Dino Zoff. Da segnalare anche una finale al capionato Europeo 2000 in Belgio e Olanda da CT, purtroppo persa al Golden Gol contro la Francia.




Gentile
#2
Ogre
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Skills
Big Guy
Bone Head
Mighty Blow
Thick Skull
Throw Team Mate
E’ stato per oltre un decennio colonna della difesa della grande Juve della seconda metà degli anni ’70 e della Nazionale quarta nei Mondiali argentini e prima in quelli spagnoli. Celebre per la grinta e per la capacità di fermare i più pericolosi attaccanti avversari.

 
Cabrini
#3
Human Lineman
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Skills
Ogni tanto, nel mondo del calcio, fanno la loro comparsa giocatori che, fin da subito, dimostrano di essere diversi dalla maggioranza dei loro colleghi: sono dei precursori, dei pionieri, come si usa dire: Antonio Cabrini fa sicuramente parte di questa categoria; terzino sinistro, ha interpretato il suo ruolo come nessuno prima di lui aveva fatto: grande nei recuperi difensivi, la sua vera forza stava nel sapersi proporre in attacco, e tutta la sua straordinaria carriera, sia nella Juventus che in Nazionale, è stata caratterizzata da questa naturale propensione; il suo merito, insomma, è stato quello di aver rivoluzionato la concezione di un ruolo, cosicchè dopo di lui si è cominciato a pensare al tipo di gioco che praticava come ad un esempio da seguire: i giocatori che possono fregiarsi di un tale merito sono solo i grandissimi, e Cabrini senza dubbio entra di diritto nella categoria .
Oriali
#4
Dwarf Longbeard
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Skills
Block
Tackle
Thick Skull
Ha interpretato nella più esemplare delle maniere la figura del classico “mediano di copertura”, cioè del cursore di centrocampo che mette la propria propensione al sacrifico tattico e atletico al servizio di compagni più tecnicamente più brillanti. Colonna della Nazionale campione in Spagna
 
Collovati
#5
Treeman
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Injuries
 
Skills
Big Guy
Mighty Blow
Stand Firm
Take Root
Thick Skull
Throw Team Mate
Pro
Collovati. Il miglior stopper mai esistito in Italia.
Scirea
#6
Human Lineman
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Injuries
 
Skills
Gaetano Scirea era l'agilità, la classe e l'eleganza; insomma nulla a che vedere con la media dei difensori ruvidi e grezzi che si era abituati a vedere nel periodo in cui giocava. E' per questo che oggi Scirea è, agli occhi di tutti, uno dei migliori liberi di sempre, perno insostituibile della Nazionale Italiana, la quale notoriamente è sempre stata molto feconda per quanto riguarda il proliferare di ottimi elementi nel reparto difensivo. Di Scirea piace ricordare la capacità di aver saputo reinventare, su solidissime basi, le caratteristiche che un libero moderno deve possedere nel proprio DNA, per potersi definire leader di una squadra. E questo era esattamente Scirea: un LEADER, cioè un giocatore che cammina sempre un passo avanti a tutti gli altri, mentre li aspetta per insegnare come si fa, oltre che a vincere, soprattutto, a saper perdere senza sentirsi umiliati prima di tutto da se stessi, quando non si è combattuto bene. Gaetano Scirea è morto nel 1989 in Polonia, poco dopo aver cominciato un nuovo incarico come osservatore della Juventus. E' probabile che nel suo nuovo lavoro mettesse sempre tutta la grinta e il carisma che lo avevano caratterizzato anche da giocatore, con notevoli soddisfazioni personali. Ma il modo in cui tutti vogliamo ricordarlo è senza dubbio sul campo, a comandare la difesa, come un generale con il suo esercito: quello è Gaetano Scirea, e non potrebbe essere in nessun altro modo.
 
Tardelli
#7
Dwarf Longbeard
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Skills
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Tackle
Thick Skull
Guard
Kick
Il suo urlo dopo aver realizzato il goal del 2 a 0 nella finale di Madrid contro la Germania Ovest rimarrà per sempre una delle immagini storiche del calcio italiano. Prima terzino, poi centrocampista dalle mille risorse, vestì la maglia della Juventus con la quale vinse tutto.
Rossi
#8
Catcher
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Catch
Dodge
Leap
ato a Prato il 23 settembre del 1956, Paolo Rossi, alias "Pablito", debuttò in serie A con il Como nel 1975. Ma fu nel Vicenza del 1976 che trovò la sua consacrazione quale goleador di razza. Nella stagione '76/'77 vinse la classifica dei cannonieri in serie B, contribuendo a portare il Vicenza in serie A. Stava nascendo una stella, anzi due. Quella di Paolo Rossi grande "bomber" e quella del mitico Real Vicenza. L'anno dopo, in A, la squadra fece impazzire l'intera città, disputando un campionato strabilinte e piazzandosi seconda alle spalle dei campioni d'Italia della Juventus. Poi, il suo passaggio alla società bianconera e la vittoria, con la maglia azzurra, ai Mondiali di Spagna del 1982. In quello stesso anno Pablito vinse il Pallone d'Oro.
 
Conti
#9
Halfling
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Dodge
Right Stuff
Stunty
Il calcio lo strappò giovanissimo al baseball, lo sport al quale sembrava destinato. campione de Mondo in Spagna nel 1982 e campione d’Italia con la Roma di Liedholm nel 1983, le sue volate sulla fascia destra hanno infiammato gli appassionati di calcio di ogni bandiera. Fu definito da Pelè il miglior giocatore dei Mondiali spagnoli
Antognoni
#10
Thrower
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Pass
Sure Hands
Accurate
Classico “numero 10” dotato di piedi buoni e di visione di gioco, capace anche di segnare. In campionato è stato l’uomo-simbolo della Fiorentina, in Nazionale lo è stato della rivoluzione voluta da Bernardini nel 1974 e finalizzata da Bearzot con il titolo mondiale del 1982.

 
Causio
#11
Troll Slayer
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Dauntless
Frenzy
Thick Skull
Detto il “Barone” per via dei suoi atteggiamenti fuori dal campo, Causio è stato, con Domenghini e Bruno Conti, il più grande interprete di un ruolo inventato dal calcio italiano: quello del “tornante”. Ha vinto tutto sia con la maglia della Juventus sia con quella azzurra, entrando a far parte, a dieci anni dal debutto in Nazionale, anche della rosa che conquistò il Mundial 1982.
Graziani
#12
Human Lineman
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Classico centravanti di peso, dalla fisicità prorompente, famoso per la sua generosità, partecipò alla vittoriosa spedizione di Spagna 1982 segnando anche un gol al Camerun. Il suo nome viene sovente accoppiato a quello di Pulici: insieme venivano chiamati “i gemelli del gol”, coloro i quali regalarono al Torino lo scudetto nel 1976, ventisette anni dopo la tragedia di Superga
 
Bergomi
#13
Human Lineman
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Skills
Ad appena un anno di distanza dall'esordio in serie A con l'Inter (22/2/1981), Enzo Bearzot convocò il giovane Beppe Bergomi per i mondiali di Spagna nel 1982. Il trionfo della Nazionale in quella occasione, fu solo il preludio di una carriera vissuta sempre ai massimi livelli, sia in Nazionale, sia nell'Inter, club a cui Bergomi a legato tutta la sua vita calcistica. Era detto lo "Zio", perchè già in verde età il suo portamento faceva trapelare le caratteristiche di un uomo maturo e formato, tutto questo accentuato dai baffi che per tanti anni e soprattutto in Spagna si scontravano con l'immagine di un giovane difensore di fascia. Era infatti il terzino il ruolo che meglio esaltava la sue doti difensive, anche se spesso fu impiegato come centrale con risultati eccellenti. E' stato sempre elemento importante della squadra e perno insostituibile della difesa. Sempre puntuale e deciso negli interventi, correttissimo verso gli avversari e leale ed umile con i compagni. Attualmente lo "Zio" è commentatore televisivo, compito che svolge in maniera egregia, potendo contare sulla enorme esperienza accumulata sui campi di gioco.